“Abbracciami…, mi dicevi sempre “ti voglio bene mamma”. Ti sto stringendo amore, figlio mio. No, non è morto. Mio figlio non è morto. Ahmaed, diglielo tu…”.
Ma il bambino è morto. Una morte che nessuna donna può accettare, nessuna madre. Così come nessuna madre accetterebbe di lasciare che qualcuno prenda in braccio suo figlio, tanto da trovare la forza, sofferta e coraggiosa, di portarlo al camposanto con le sue stesse mani, stringendolo al petto.
Accade in Siria. Accade ora.
spero che l’uscita delle foto sui prigionieri torturati inchiodi Assad per sempre
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Lo spero anche io. Su queste atrocità non si può più tacere
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Con o senza foto e video, queste cose si sono sempre sapute, fin dal primo giorno. Davvero ci illudiamo che adesso cambi qualcosa? Si griderà orrore orrore per due giorni, e poi si tornerà a voltare la testa.
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