Periferia di Damasco, nei pressi del campo profughi di Al Yarmouk
Cinque giorni senza mangiare, al freddo, asserragliati in un’abitazione di campagna abbandonata: è ciò che è avvenuto ad una cinquantina di donne e bambini della periferia meridionale di Damasco, finiti nelle mani dell’esercito regolare. Un assedio ignobile contro i civili, usati come scudi umani e come merce di scambio; dopo i cinque giorni di isolamento, alcune donne sono state trattenute come prigioniere, le altre, insieme ai bambini, sono state rilasciate ormai stremate.
In questo video il medico del punto di soccorso che ha preso in cura le vittime di questa barbarie denuncia la gravissima situazione di una delle bimbe, che ha due anni e che, insieme alla sorellina, è rimasta per cinque giorni senza bere, né mangiare, al freddo. La piccola è disidratata e il suo quadro generale è grave; il medico è preoccupato anche perché la struttura è precaria e non ci sono farmaci, né nutrienti in grado di riparare alle gravi carenze a cui è stata costretta. La madre di questi due angeli è stata portata via con la forza dai militari.
Assedio, prigionia, stenti e privazioni: queste non sono armi, ma sono condizioni che uccidono in maniera subdola, provocando una lenta agonia. Migliaia di bambini siriani nelle città assediate rischiano la vita, in particolare a Homs e nella periferia meridionale di Damasco. Bambini condannati a morire di fame, sete e di malattie solitamente curabili: una condanna a morte atroce, scritta con il sangue di questi innocenti e messa in atto dal silenzio complice della comunità internazionale.
La Siria sta morendo insieme ai suoi figli mentre continuano ad andare in scena teatrini politici senza alcun reale progetto di proteggere i civili e salvare il Paese.
http://elderofziyon.blogspot.it/2013/10/assad-snipers-target-unborn-babies-plus.html
"Mi piace""Mi piace"