Siria: si bombardano gli ospedali e si crocifiggono gli oppositori

10411227_604813562958906_8874288567188267473_n7 giugno 2014 – Siria

Il nuovo settennato di assad inizia all’insegna della continuità: la continuità della presenza sua e della sua dinastia al potere, la continuità delle violenze e dei bombardamenti, la continuità della morte di civili inermi.

Al di là delle zone roccaforte del regime, ormai nessun luogo è sicuro in Siria, tanto meno gli ospedali. Nel pomeriggio di ieri un bombardamento aereo ha colpito il valico di confine di Bab Al Hawa, che collega la Siria alla Turchia, provocando morti e feriti. Gli ordigni hanno preso di mira anche l’ospedale di Bab Al Hawa, una struttura che costituisce, per l’intera area, un riferimento unico per il soccorso medico-sanitario e che, solo nel mese di maggio, ha già soccorso centinaia di persone. La struttura è stata danneggiata, ma i medici hanno comunque continuato a prestare la loro instancabile opera.

Pochi chilometri più a Sud, ad Aleppo, le brigate terroriste di daesh (isis) hanno commesso l’ennesimo crimine: tre giovani uomini appartenenti alla resistenza siriana sono stati prima uccisi, poi crocifissi. I loro corpi, come è accaduto i primi di maggio ad al Raqqa, sono stati esposti in strada, incatenati, con cartelli intrisi di sangue su cui sono state scritte minacce contro ogni persona considerata nemica. Per la cronaca, si tratta di tre giovani musulmani: è importante precisarlo prima che la notizia venga falsata e strumentalizzata come è avvenuto la scorsa volta e venga spacciata come una persecuzione ai danni dei cristiani.

Si continuano a bombardare ospedali, nella completa violazione di tutte le convenzioni internazionali dei diritti umani e si continuano a fare esecuzioni per mano di fanatici mercenari. I civili siriani sono nel mirino del regime e del terrorismo, abbandonati a se stessi e per di più calunniati da una campagna mediatica che ha presentato al mondo assad come il salvatore della patria e i suoi oppositori come una minaccia per l’umanità. Regime e terrorismo sono le due facce della stessa medaglia: usano la stessa ferocia, la stessa disumanità e ottengono gli stessi risultati, ovvero il patimento, il ferimento, la morte di civili e giovani della resistenza che chiedono solo di vivere il pace e libertà.

Il bombardamento dell’ospedale di Bab Al Hawa non è finito sulle prime pagine dei media internazionali. Ormai simili notizie sono diventate di routine. Il mondo è stanco di notizie sulla Siria, ma in Siria si continua a morire. L’Onu, che per la Siria non ha fatto praticamente nulla, ha smesso persino di contare i morti. E’ come se ci si debba arrendere al fatto che  il sacrificio dei civili siriani in favore del mantenimento al potere di assad e della salvaguardia di tutti gli interessi geo-politici e strategici sulla Siria da parte delle grandi potenze mondiali sia un sacrificio che valga la pena fare.

Vite umane spezzate da logiche di potere, da una violenza becera e inarrestabile: tutto questo è inaccettabile. La società civile deve far sentire il suo rifiuto alla guerra, agli abusi, allo sterminio di un intero popolo. La Siria ha bisogno di verità, la Siria ha bisogno che la gente sappia, la Siria ha bisogno di aiuti umanitari e di una solidarietà concreta a livello umano. Solo così si potrà salvare ciò che resta di umano in noi.

Video: Bombardamento dell’ospedale di Bab Al Hawa

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