01 aprile 2014 – Douma, provincia di Damasco
Hisham Hammu è uno dei bambini siriani condannati a morte tramite l’arma della fame. Il piccolo si è spento dopo una lunga agonia dovuta a ferite riportate a seguito di un bombardamento e a causa della mancanza di cure e nutrimento.
I medici dell’ospedale da campo nella zona assediata da oltre un anno a Douma non hanno potuto fare quasi nulla per il bambino. Mostrano al reporter il suo corpo esanime facendo appello alle coscienze del mondo, ai siriani all’estero, a chi ancora sostiene il regime, a chi non fa nulla per fermare il genocidio dei bambini siriani.
Un appello che non si può non accogliere, specie se si fa uno sforzo e si guarda il corpo di questo innocente, che come tanti altri bambini, donne, uomini, anziani, sta pagando con la vita senza aver commesso alcun reato. Non ci sono parti da prendere, non ci sono ideologie a cui appellarsi: ci sono esseri umani che muoiono di fame perché costretti in una prigione a cielo aperto in un paese dove non ci sono mai state carestie. Se l’umanità non riesce a convenire nemmeno sull’urgenza di porre fine all’assedio che in Siria colpisce migliaia di persone in diverse città, significa che l’umanità intera è in perdita.
La pagina Facebook Break Siege racconta il dramma dei civili sotto assedio: https://www.facebook.com/BreakSiegeSyria?fref=ts
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