Il 15 marzo 2014 ricorrerà il III anniversario dell’inizio della rivolta siriana contro il regime degli assad.
Una rivolta pacifica, colorata, canterina, giovane, che ha richiamato nelle strade e nelle piazze siriane milioni di persone. Manifestazioni e cortei spontanei organizzati con il passaparola e tramite la rete: Facebook e altri social network sono diventati strumenti indispensabili per comunicare, darsi appuntamento, definire i dettagli degli eventi.
Per non dimenticare quei cortei, quei cori, quei presidi, per rendere omaggio a quei giovani pieni di speranza e entusiasmo, desiderosi di vivere pienamente, di godere della propria libertà, ripropongo alcuni video delle manifestazioni più belle e significative che sono avvenute in Siria per dire basta con la tirannia e la violenza del regime. Molti di quei ragazzi e di quelle ragazze sono stati uccisi. Altri sono stati arrestati e stanno subendo torture nelle carceri del regime. Non dimenticare ciò che è avvenuto significa proseguire con il loro impegno in nome della libertà.
Gli slogan più ripetuti sono stati: “Yallah erhal ya bashar” – “Dai vattene bashar”, “Silmiye Silmiye” – “Pacifica, pacifica”, “Al sha’ab yurid isqat al nizam” – “Il popolo vuole la caduta del regime”, “Wahed wahed al sha’ab al sury wahed” – “Uno e indivisibile, il popolo siriano è uno”.
15 aprile 2011 – Dar’à. Un mese dopo il sequestro, la tortura e l’uccisione di un gruppo di bambini di una scuola elementare di Dar’à, nelle strade della città una fiume umano di manifestanti pacifici chiedeva la fine del regime in una delle più imponenti manifestazioni .
29 luglio 2011, Hama. Nella città dei mulini, teatro del massacro dell’82 perpetrato dal regime di assad padre contro gli oppositori, oltre mezzo milione di persone si sono riunite nella piazza principale per dire basta al regime.
13 dicembre 2011, Baba Amr, Homs, il giovane Tareq al Aswad canta ad una manifestazione. Il 24 febbraio 2012 Taraq, soprannominato “l’usignolo” del quartiere dello stadio a Homs è morto a seguito di un bombardamento insieme all’amico fraterno Anas Al Tarsha, chiamato “l’occhio” del quartiere dello stadio perché faceva le foto e i video durante le manifestazioni.
13 gennaio 2012 – Deir Ba’alba; le manifestazioni hanno assunto sempre di più il carattere di veri e propri concerti per la libertà. I giovani si posizionano in file e cerchi ordinati, cantano insieme, sventolano la bandiera pre-coloniale con le tre stelle e la fascia verde in alto, che torna ad essere il simbolo della Siria libera.
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