19 agosto 2013 – Periferia di Idlib, Siria
I campi d’accoglienza che sorgono sempre più numerosi lungo le zone di confine siriano sono immense distese di tende che ospitano famiglie in fuga dai bombardamenti. Ogni tenda nasconde un dramma, un lutto, un dolore portato con dignità e segretezza da bambini, giovani donne e uomini e anche dagli anziani. Questi ultimi soffrono al pari dei bambini per le disumane condizioni di vita a cui sono costretti.
La Siria è una nazione con un’età media molto bassa e, tradizionalmente, gli anziani sono considerati il tesoro della famiglia, la sua memoria vivente. Una memoria che oggi viene restituita con dolore immenso. I nonni che sognavano di veder diventare grandi i loro nipoti si trovano spesso a tumularli e tumulare i loro stessi figli. Come è accaduto al signor Ahmad, un anziano della periferia di Hama: nel 2012 era fuggito con la sua famiglia dal loro villaggio a causa dei bombardamenti; pochi giorni dopo aver trovato riparo in una zona vicina, una nuova offensiva aerea ha colpito il loro alloggio e sono morti dieci membri della stessa famiglia: sua moglie, figli e nipoti.
L’ho conosciuto durante i giorni di permanenza al campo d’accoglienza, lo scorso agosto e mi ha raccontato il suo dramma e il suo dolore, mostrandomi il quadro con i ritratti di tutti i suoi famigliari uccisi in quel bombardamento: le uniche adulte erano sua moglie e la maggiore della sue figlie femmine, promessa sposa; le altre vittime aveano tutti meno di 12 anni. Il signor Ahmad ha lanciato anche un appello in quell’occasione, affinché le persone vadano con i loro occhi in Siria a vedere le proporzioni del dramma che ha colpito l’intero popolo, l’intera nazione.
Video sottotitolato in italiano.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.