Uno dei video più importanti e significativi che ricostruisce la storia della rivolta in Siria e l’inizio della repressione armata da parte del regime. Le immagini risalgono al 18 aprile 2011 e riassumono ciò che accadde in quella giornata, iniziata con l’addio ai martiri uccisi il giorno prima dalle milizie governative e finita con l’ennesima strage di innocenti.
Il video è sottotitolato in inglese ed è di fondamentale importanza per capire come sono andati i fatti in Siria, cosa ha spinto il popolo a scendere in piazza e quale è stata la reazione del governo.
Il 17 aprile 2011 le forze del regime commisero un massacro nel quartiere di Bab Al-Siba’à, a Homs, uccidendo decine di persone, ferendone altrettante e provocando la rabbia e l’indignazione di migliaia di siriani. All’indomani, al rito funebre celebrato in moschea, presero parte migliaia di persone, che si unirono in un fiume umano per portare i martiri al cimitero, decidendo poi di fare un sit-in pacifico di protesta nel centro della città, sotto l’orologio di Homs. Un evento storico, senza precedenti nella storia della città, che fece dell’orologio il simbolo per antonomasia della rivolta contro il regime e consegnò lo spirito e il coraggio della città di Homs alla memoria della Siria e dell’umanità intera.
Al sit-in presero parte migliaia di giovani, uomini e donne, religiosi cristiani e musulmani. Questi ultimi, saliti ai piedi dell’orologio, annunciarono che l’indomani avrebbero consegnato alle autorità una lettera destinata al presidente, in cui presentavano le loro richieste. I giovani, seduti per terra intorno all’orologio, si alzarono scandendo uno slogan inequivocabile: “Il popolo vuole la caduta del regime”. Pochi istanti dopo le milizie fedeli a bashar al assad aprirono nuovamente il fuoco sui civili inermi, quasi increduli quando iniziarono gli spari. Perchè rispondere alla protesta pacifica con le armi? L’attacco provocò una strage.
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