Pubblicato su Avvenire il 1 gennaio 2022
In Turchia. Il medico siriano che aiuta i bambini profughi disabili senza assistenza
«La burocrazia è come una nuova guerra», racconta la madre di Abdelkarim, che ha una grave disabilità cognitiva. Se non hai le carte resti escluso nonostante la situazione emergenziale
A Gazientep, nel sud della Turchia, a 130 chilometri da Aleppo, Zakria al-Mohammad, un medico siriano, ha aperto Al Anis, un centro per l’accoglienza e la cura di bambini siriani con disabilità psico-fisica, che non vengono accolti negli istituti locali, prevalentemente per motivazioni di tipo burocratico. (…)

«Non dobbiamo dimenticare che questi bambini non hanno solo difficoltà psico-fisiche, ma sono a tutti gli effetti vittime di guerra», ricorda il dottor Zakria. «Dal 2014 sono notevolmente aumentati i casi di bambini con disabilità psico-fisiche. Non c’è ancora una letteratura specifica che lo attesti, ma sicuramente l’esposizione ai bombardamenti, alle violenze, alle armi chimiche, alle tensioni fisiche e psicologiche hanno inciso molto sulla loro crescita e sviluppo». Ascoltando le testimonianze delle mamme, gli orrori della guerra in Siria emergono in tutta la loro forza.
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