Medici e uomini della protezione civile siriani hanno denunciato ieri mattina, attraverso i microfoni di media attivisti locali, l’ennesimo attacco con bombe al cloro sul villaggio di Sirmin, in provincia di Idlib, controllato dalle milizie Nusra. In rete sono stati diffusi foto e video che mostrano gli effetti devastanti di queste armi sulla popolazione. Secondo fonti locali indipendenti ci sarebbero più di 115 intossicati e diverse vittime, soprattutto bambini. Un’intera famiglia è rimasta uccisa per l’esplosione di un ordigno al cloro sulla propria abitazione. I medici denunciano l’impossibilità di salvare vite umane per mancanza di mezzi adeguati ad affrontare una simile emergenza.
L’opposizione siriana punta il dito contro l’aviazione militare del regime, che più volte è ricorsa ad attacchi con armi illegali e che sta bombardando la periferia di Idlib ininterrottamente da mesi.
In Siria, negli ultimi 4 anni sono state usate in diverse offensive armi chimiche come confermato anche dal OPCW – Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. L’attacco su Al Ghouta il 21 agosto 2013 costò la vita a più di un migliaio di civili, oltre la metà dei quali bambini, colpiti all’alba con armi chimiche mentre dormivano nelle proprie case. Ancora nessun colpevole a processo.
Intanto su twitter è stato lanciato un appello denuncia al segretario americano Kerry: #KerryNoNegoWithKiller
+18 Attenzione: immagini drammatiche
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