Per la quinta volta consecutiva la sede della protezione civile di Al-Sakhur, popoloso quartiere di Aleppo, è stata presa di mira dai bombardamenti dell’aviazione militare di Damasco.
Uno dei volontari racconta che, al momento dell’attacco, la sede era vuota, in quanto tutte le squadre erano impiegate nei soccorsi, ma ci sono stati danni materiali ingenti. “Continueremo con il nostro impegno, perché il nostro lavoro consiste nel salvare civili inermi; spesso durante le operazioni di ricerca di superstiti e vittime dei barili bomba i volontari stessi vengono presi di mira dalle incursioni aeree. Questo è il pericolo più grosso che corriamo; siamo consapevoli che siamo presi di mira, che il regime mira a colpirci e colpire le nostre sedi; vogliono gambizzarci perché la nostra missione è salvare civili dai barili-bomba”.
Questa è la voce della Siria, la voce che il mondo non vuole ascoltare. La voce di un popolo massacrato dai bombardamenti aerei, la voce di volontari considerati nemici e perseguitati per il loro impegno nella loro solidarietà. La Protezione Civile di Aleppo è un esempio di quella parte della popolazione siriana che si è opposta al regime scegliendo di condurre la propria battaglia senza armi, impegnando e spesso sacrificando la propria vita per il bene degli altri.
Bisogna dar voce e ascolto a questi eroi.
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