L’inviato dell’mittente web Al Ghouta Al-an è salvo, ma ha rischiato la vita durante le riprese del bombardamento sulla città di Douma, lo scorso 3 agosto. Intervenuto sul luogo dove erano appena stati sganciati caduti ordigni, il giovane stava riprendendo le drammatiche immagini dei momenti immediatamente successivi alle esplosioni, tra il fumo, le urla, i civili in fuga.
Pochi istanti e l’aereo mig torna all’attacco, sganciando l’ennesima bomba sulla folla di persone intervenute a prestare soccorso. L’operatore è fortunatamente illeso. Nonostante sia pieno giorno tutto diventa nero dal fumo e alcuni dei soccorritori accorsi per portare via i feriti e le vittime del primo bombardamento rimangono a loro volta colpiti mortalmente. Il bilancio è di almeno 35 vittime e più di 20 feriti in condizioni gravissime, portati al locale ospedale da campo.
Quella di colpire a più riprese la stessa zona è una strategia consolidata da parte dell’aviazione militare di assad: gli aerei gettano la prima bomba, i soccorritori intervengono e quando si accumulata tanta gente si procede con un nuovo bombardamento. Soccorritori che diventano vittime, operatori dell’informazione che spesso rimangono uccisi mentre effettuano interviste, foto e riprese per denunciare il massacro. Per fortuna questa volta l’inviato ha potuto raccontare il terribile momento che ha vissuto.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.