Siria, la fame come arma di guerra: bambini avvelenati per aver mangiato erbe

1958346_857814037568039_492808915_n17 marzo 2014, Al Mleha, periferia sud est di Damasco

Morire di fame in una paese dove la terra è fertile, dove c’è il mare e ci sono colline coltivabili, dove il clima è mite, c’è una gran ricchezza di bestiame e non ci sono mai state carestie. E’ mai possibile? In Siria sì, a causa dell’assedio che sta provocando la morte lenta e dolorosa di centinaia di bambini, anziani, persone ormai debilitate. Migliaia di persone che si trovano nei quartieri o nei villaggi assediati sono costretti a mangiare erbe e persino gatti per cercare di sopravvivere, correndo spesso il rischio di finire avvelenati. Assedio, lo ricordiamo, significa che nella zona colpita non entra e non esce nulla e nessuno: finite le dispense, finite le provviste nei magazzini, la gente si è trovata senza più cibo, né medicinali.

Il video condiviso oggi dai media-attivisti di Al Mleha, città assediata che si trova a sud est di Damasco, denuncia l’ennesimo caso di avvelenamento tra bambini. I piccoli, stremati dalla fame, per una settimana hanno mangiato erbe raccolte sui marciapiedi e nei campi e ciò ha provocato una reazione allergica, con vomito e crampi. Tutto ciò accade a una decina di chilometri dalla capitale: cosa c’è di più disumano? Da un lato la gente muore di fame, dall’altro, nei palazzi del potere, a pochi minuti di auto, si continua solo a discutere di strategie militari. Stesso destino a Yarmouk, il campo profughi palestinese prima devastato dai bombardamenti, poi ridotto alla fame.

Che colpa hanno questi bambini? E’ accettabile che vengano trattati così? E’ accettabile che subiscano tante atrocità? Che senso hanno avuto i colloqui se continua l’assedio? Non è forse l’assedio un’arma di sterminio di massa, pericolosa tanto quanto altri tipi di armi? Non è forse questa una forma di terrorismo, terrorismo di stato?

Per approfondire il tema del dramma umanitario provocato dall’assedio si può seguire questa pagina: https://www.facebook.com/BreakSiegeSyria?fref=ts

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