Inizia un nuovo calendario. La data è il 2014. La consapevolezza di un ulteriore anno che comincia sotto le bombe in Siria; il quarto anno.
Oltre 200 mila vittime accertate. Più di 41 mila solo nel 2013. Tra loro 12 mila bambini; il passato, il presente e il futuro di un popolo e di un paese scompare nella devastazione generale.
Anche stamattina si bombarda: aerei militari sopra i centri abitati in diverse città; ordigni che vengono sganciati; abitazioni che crollano come fossero di sabbia. Vita umane che si spezzano. Vita umane salvate da instancabili soccorritori: miracoli che irradiano raggi di luce in uno scenario di dolore, sconforto e lutto. Questa è la realtà della Siria anche oggi.
Il mondo assiste impassibile. Ci sono persone che muoiono perché la violenza spezza le loro vite e altre persone che muoiono perché l’indifferenza connivente ha ucciso le loro coscienze. Se aggiungiamo queste ultime ai dati ufficiali, il bilancio delle vittime cresce ancora di più.
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