Così le milizie di assad torturano i malati negli ospedali – video shock

7 giugno 2013 periferia di Aleppo malati torturati7 giugno 2013  periferia di Aleppo

Video musarrab, trafugato, girato da un militare dell’esercito siriano; contiene immagini agghiaccianti girate all’interno di un ospedale, dove le milizie del regime si divertono a umiliare e torturare i malati. Il video è stato scoperto e condiviso in rete al momento della cattura, da parte degli uomini dell’ESL, del militare che l’ha  girato.

Ecco cosa si dice:  “Cosa vuoi cane? Sei solo un figlio di p…a. Beccati questo calcio. Taci maledetto. Guarda, guarda quanti ce ne sono… 6, 7… guarda quello laggiù… – si sentono percosse – cosa fai figlio di p…a piangi? Ei tu, scheletro… girati… sei solo un animale… – partono schiaffi – dormi brutto somaro… tua sorella è una p…a …. che schifo adesso devo lavarmi le mani…” .

Le immagini documentano la disumana condizione in cui si trovano quei malati: sono ammanettati su letti fatiscenti, sono mezzi nudi, molti sono bendati, talmente magri da non avere più forze. I medici sono costretti a rimanere fuori e voltarsi; i militari chiedono loro quanti malati ci siano.

Un soldato si avvicina ai letti dei degenti;  prima prende a calci sul petto un malato che appare stremato; lo insulta… poi torna da lui, lo prende a schiaffi, lo insulta ancora… L’uomo in fin di vita versa una lacrima…  Parte un altro schiaffo… Il militare si avvicina ad un   malato ammanettato nel letto vicino, lo chiama scheletro, gli ordina di girarsi questo risponde “sì signore”…  il soldato lo prende a schiaffi ripetutamente…

L’artefice degli insulti e delle violenze parla con un marcato accento alawita. E’ un fedelissimo di assad, una macchina da guerra nel corpo di un uomo. Una persona trasformata in belva, privata della sua coscienza, della sua umanità.

Perché pubblico questo video e lo traduco in italiano?

Perché la gente sappia; sappia come un regime riduce i suoi soldati, rendendoli pedine, schiavi, macchine da guerra, dispensatori di odio e morte; sappia la disumanità con cui vengono trattati i civili, persino dei poveri malati, in condizioni psicologiche e fisiche così gravi che non potrebbero nuocere ad una formica. 

Perché non farsi gli affari propri e lasciar perdere queste belve? Perché questi sono affari di tutta l’umanità, perché di Siria nessuno parla, nessuno si preoccupa; si ignora, o si dimentica o si omette di dire che in Siria c’è un intero popolo ostaggio di un regime spietato, che dopo aver sequestrato, stuprato, ucciso, arrestato, bombardato i figli di quello che dovrebbe essere il suo stesso popolo non ha esitato a chiamare i suoi alleati per unirsi nelle operazioni di pulizia etnica e massacro.

In Siria è in corso un genocidio. Accade oggi, mentre state leggendo. Accade da due anni. A quattro ore di volo dall’Italia ci sono malati ammanettati a letto, malnutriti, bendati e torturati. Ci sono milioni di civili in fuga dalle loro case; milioni in pericolo di vita, sotto i bombardamenti.

Nel cuore del Mediterraneo, in un Paese che è stato culla dell’umanità, l’umanità lascia morire nell’indifferenza milioni di innocenti.

Eschilo: “In guerra la verità è la prima vittima”