Il 25 maggio 2012 si consumò ad Al Houla, governatorato di Homs, un massacro ai danni della popolazione civile, che prese di mira, in particolare, i bambini: furono oltre 50 i piccoli uccisi con armi bianche in quel terribile giorno.
Il bilancio totale fu di oltre 120 morti; i sopravvissuti raccontarono dell’assalto dei shabbiha, i gruppi paramilitari al servizio di assad, descrivendo scene di violenza terrificanti.
I video e le immagini girate all’indomani hanno mostrato al mondo le conseguenze delle esecuzioni sommarie ai danni di intere famiglie. Un genocidio che non può e non deve essere dimenticato. Un giorno di lutto per la Siria e per l’intera umanità.
Il 25 maggio 2012 ad Al Houla vennero spezzate le vite di oltre 50 angeli innocenti. Non fu una bomba ad ucciderli: sarebbe stata una morte meno terribile. Sono stati uccisi a colpi di coltelli e macete; hanno assistito gli uni al massacro degli altri. Hanno avuto paura, hanno conosciuto cos’è il terrore. Hanno guardato in viso i loro carnefici, li hanno visti fare irruzione nelle loro case; hanno ascoltato le grida di dolore e d’angoscia di chi veniva giustiziato prima di loro. Hanno visto corpi smembrarsi, schizzi di sangue.
Hanno visto la morte in faccia.
Il 25 maggio 2012 ad Al Houla sono stati uccisi oltre 50 bambini. Dopo quella data sono stati commessi altri massacri; sono stati uccisi altri innocenti.
Il 25 maggio 2013, ad un anno di distanza, questo massacro è stato ricordato con una nuova strage di innocenti, che si è consumata Dar’à.
Le immagini del video sono drammatiche. Chi non se la sente di guardarle, abbia almeno un pensiero di pace e misericordia verso questi innocenti.
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