La storia di Mohamed Tayseer: dai canti in piazza al kalashnikov, fino al martirio

28 aprile 2013, ore 02:00 circa

Tayseer Mohamed Azzu'bi 28 aprile 2013Su Facebook viene aperta una nuova pagina: https://www.facebook.com/we.all.tayseer. E’ una pagina dedicata ad un martire. Si chiamava Mohamed Tayseer Azza’aby. Tayseer era uno dei giovani siriani che, all’inizio della repressione, ha deciso di scendere in piazza insieme a migliaia di altri ragazzi per dimostrare pacificamente e chiedere la fine del regime di assad. Oltre sette mesi di cortei, raduni di piazza, canti, soffocati ogni volta con la violenza dalle milizie di assad e dai shabiha.

Tayseer MohamedDopo l’ennesima strage degli innocenti, inorridito dal silenzio- complice del mondo, Tayeseer ha deciso di unirsi alle fila dei combattenti anti-regime, entrano nell’ESL (Esercito siriano Libero) per difendere i civili e fermare la mano sanguinaria del regime. Il ragazzo, appena ventenne, ha lasciato la sua vita spensierata, l’affetto della sua famiglia, i suoi sogni, per imbracciare un kalashnikov e unirsi alla brigata Yarmouk e a diventare poi il capo della brigata Asadullah.

Tayseer Mohamed 2La violenza del regime prima gli ha rubato i progetti di vita, poi gli ha rubato la vita stessa. Tayseer è morto nella notte tra il 27 e il 28 aprile a seguito delle ferite riportate in combattimento. Ha avuto una forte emorragia interna e non c’è stato modo di salvarlo. Ora Tayseer è un martire. Non era un guerrafondaio, non era un bandito, né un terrorista, ma era uno dei tanti giovani siriani costretti a combattere per difendere le proprie famiglie, il proprio quartiere, il proprio paese. Lo stallo della comunità internazionale di fronte ai crimini del regime ha costretto migliaia di giovani siriani ad imbracciare le armi per contrastare le milizie di assad e dei suoi alleati, che in Siria stanno compiendo un genocidio. Quanti Tayseer dovremo piangere ancora?

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