Soccorritori all’opera ad Aleppo nell’ennesima giornata di bombardamenti con barili TNT. Colpite anche oggi numerose abitazioni in una zona residenziale, con decine di vittime e feriti. Molte persone, soprattutto donne e bambini, sono rimaste intrappolate tra le macerie. Il tutto, come ogni giorno, viene documentato con video girati da citizen reporter e poi condivisi in rete.
Così arrivano a noi le immagini che più di mille parole raccontano la Siria oggi, il dolore e la sofferenza del popolo inerme; giungono a noi senza filtri l’ansia e il dolore di un padre che supplica i soccorritori di permettergli di guardare, per un solo istante, il figlio intrappolato sotto i muri crollati della loro stessa casa. Uno dei volontari lo rassicura, gli dice che è vivo, ma l’uomo insiste, tanto che il volontario si sposta e per alcuni istanti – preziosissimi in quelle circostanze – parla al figlio, che risponde. E’ vivo. “Anima mia, non avere paura, ora ti tirano fuori. Dov’è Mahmud?”. Il soccorritore lo tranquillizza, Mahmud è già stato salvato.
Altro video, altra abitazione. Viene trovato il corpo di un uomo, non riescono ad estrarlo a mani nude, hanno bisogno di una scavatrice. Nella stessa zona è stata colpita anche un’auto. All’interno il corpo senza vita di un uomo. E’ irriconoscibile, non trovano la sua testa. Cercano di capire chi sia dall’anello.
Scene di un “ordinario genocidio”, scene di morte e distruzione che ancora una volta chiamano le nostre coscienze ad agire per fermare tanta disumanità.
Video 1 – Un padre supplica di poter guardare il figlio sotto le macerie e potergli parlare.
Video 2 – 3 – Corpi di civili intrappolati sotto le macerie delle loro stesse case.
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