Bambino usato come esca in un combattimento – atrocità a Deir El Zour

2 agosto 2013 Deir El Zour - bambino usato come esca2 agosto 2013 – Deir El Zour, quartiere Hay Almuazzafin

Tra le atrocità che ogni giorno ci mostra la guerra in Siria quella raccontata da questo video è certamente tra le più atroci. L’immagine mostra il corpo esanime di un bimbo riverso a terra, in mezzo alle macerie.

Secondo le testimonianze dei giovani nel video in allegato, il bambino sarebbe stato spinto ad addentrarsi per quella via da alcuni militari del regime, allo scopo di attirare i combattenti nascosti in una delle case abbandonate.

Mentre il bambino attraversava quella strada, i militari lo hanno chiamato e quando si è voltato, gli hanno sparato alle gambe, facendolo cadere. Attirati dalle voci e dagli spari, i combattenti sono usciti e quando hanno visto il bambino riverso a terra che piangeva dal dolore, hanno cercato di raggiungerlo; a quel punto i militari hanno aperto il fuoco su di loro. I combattenti sono rientrati, mentre il bambino è rimasto ucciso.

Un innocente, un bambino, usato come esca dall’esercito per attirare i suoi oppositori, “i ribelli”. Un’infamia terribile che, purtroppo, non accade per la prima volta. Bambini usati come esche, come scudi umani, come strumento di ricatto. Il suo corpo, secondo la testimonianza dei ribelli che hanno girato le immagini, è rimasto a terra per ore e ore, prima che i militari si allontanassero per permettere di recuperarlo e portarlo poi alla famiglia. Immaginiamo la reazione della madre e del padre quando il loro angelo tornerà avvolto in un sudario…

Atrocità che arrivano da una terra martoriata, dove si continua ad uccidere: bombe, spari, esecuzioni sono all’ordine del giorno.

In Siria non si seppelliscono solo le vittime, ormai si seppellisce ogni giorno un frammento di umanità.