E se fosse vostro figlio? Il dramma dei bambini siriani

bambino che piangeNon tutti siamo genitori, ma tutti noi siamo stati bambini, figli…

C’è stata nella vita di ognuno di noi una “giornata storta”, una caduta in bicicletta, un bisticcio con un altro bimbo, uno spavento… e cosa cercavamo? La protezione, la consolazione, l’abbraccio di nostra madre, di nostro padre, di un familiare, che inesorabilmente, arrivava.

Ma cosa può consolare il dolore di un bambino vittima di un bombardamento o del tiro di un cecchino?

Cosa potrà mai fargli dimenticare la paura, la vista del sangue, le ferite, le mutilazioni?

Come si potrà cancellare dai loro occhi l’immagine dei loro stessi genitori, fratellini, amici morti?

E quel fumo, quelle macerie, quelle urla…

Poniamoci queste domande, osserviamo le foto che arrivano dalla Siria… soffermiamoci un istante…

Guardiamo gli occhi di questi angeli feriti.

Non vi viene voglia di prenderli in braccio, stringerli al vostro petto, asciugare le loro lacrime, di fermare, anche a mani nude, le armi che li stanno uccidendo e ferendo?

E se fossero i nostri figli?

 

 

 

2 commenti

  1. L’ha ribloggato su Ma bohèmee ha commentato:

    “Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare.” (Matteo 18,6)

    "Mi piace"

I commenti sono chiusi.