Rama 12 anni, Omar 9anni, Isra’à 5 Hajja: erano tre fratellini della città di Hay Jobar, in provincia di Damasco. Sono stati uccisi dai bombardamenti del regime lo scorso 26 febbraio.
Nel video si vedono i loro corpicini su una fredda lastra di acciaio in un ospedale da campo: uno accanto all’altro, come se fossero addormentati, vicini nella vita e nella morte. Si sentono solo le urla di disperazione, prima del padre e poi della madre e poche parole: “i miei figli, oddio, i miei figli…”. Non abbiate timore di guardare questa scena, abbiate timore dell’indifferenza.
Questa è la guerra: questa è la Siria oggi, dove chi dovrebbe governare il popolo invece lo uccide, dove i genitori sono costretti a tumulare i propri figli. Fissiamo nella nostra mente i nomi di questi angeli, fissiamo nella nostra mente il pianto dei loro familiari. Andrebbero raccontate le storie di tutti gli innocenti uccisi. E’ un modo civile di ridare loro dignità, almeno nella morte, quella dignità per cui lottano da due anni e che il regime continua a calpestare.
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