19 aprile 2013 – Pesantissimo il bilancio delle vittime cadute oggi in Siria: 223 morti e 865 feriti. 100 persone sono morte nell’ennesima strage a Artuz, provincia di Damasco; 27 sono i morti a Deir Ba’albak; si registrano numerosi morti anche a Homs, a Dar’à, ad Aleppo e a Deir Azzour. Anche tra i membri dell’Esercito Siriano Libero ci sono state molte perdite oggi: 54 sono i morti e 70 i feriti, la maggior parte dei quali nella periferia di Damasco.
Nessuna di queste vittime verrà ricordata nei giornali di domani. Ormai siamo di fronte ad un’assuefazione incredibile, intollerabile. L’indifferenza del mondo di fronte ai crimini del regime in Siria è sempre più palese.
C’è un’intero popolo, quello siriano, che sta morendo di due morti: ucciso dalla violenza del regime e ucciso dalla complicità della comunità internazionale, che in Siria sta giocando un’importante partita per ridisegnare gli equilibri economico-politici nella zona mediorientale.
I corpi dei martiri siriani vengono calpestati dalle perverse logiche del potere.
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