Siria: 850 bambini in detenzione a rischio ad Al Hasakah

Fonte: Unicef – Dichiarazione di BoViktor Nylund, Rappresentante Unicef in Siria

L’acuirsi della violenza nella città di Al Hasakah, legate al tentativo di evasione dalla prigione di “Ghwayran”, lo scorso giovedì, ha messo a serio rischio la sicurezza di circa 850 bambini che sono in detenzione. Alcuni hanno solo 12 anni. Secondo le notizie che ci arrivano, oltre 100 persone sono state uccise e migliaia sono state sfollate a causa delle violenze in corso.

Mentre continuano i combattimenti, il rischio per i bambini aumenta, compreso quello di essere feriti o reclutati con la forza. La violenza potrebbe diffondersi ad altre prigioni, nei campi e nelle comunità locali.

I bambini nella prigione di Ghwayran sono bambini e hanno il diritto di accedere a procedimenti di giustizia riparativa. Chiediamo il rilascio dei bambini dalla prigione. La detenzione dei bambini dovrebbe solo essere una misura di ultima istanza per il minor tempo possibile.

A woman walks by carrying empty jerrycans at the Kurdish-run al-Hol camp for the displaced in the al-Hasakeh governorate in northeastern Syria on January 14, 2020, where families of Islamic State (IS) foreign fighters are held. – Kurdish authorities in northeast Syria warned that a UN vote to scrap The Yaroubiya entry point for cross-border aid will cripple at least half of the healthcare response in an area ravaged by battles, disrupting 60 to 70 percent of medical assistance to Al-Hol”, an overcrowded desert camp brimming with tens of thousands of civilians and IS families, a Kurdish aid official said. (Photo by Delil SOULEIMAN / AFP) (Photo by DELIL SOULEIMAN/AFP via Getty Images)

Nel nordest della Siria, circa 10.000 bambini e le loro madri sono in centri di detenzione o nei campi di Al-Hol e Roj. Provengono da oltre 60 paesi e lottano per sopravvivere tra condizioni sempre più difficili e il duro inverno. Tutti sono particolarmente vulnerabili e hanno urgente bisogno di protezione. I bambini non hanno servizi di base come abiti caldi, servizi igienici, per la salute, l’istruzione e la nutrizione.

L’Unicef chiede a tutte le parti nel nordest e ovunque in Siria di tenere i bambini lontani dai pericoli e proteggerli in ogni momento. Noi chiediamo ancora una volta a tutti gli Stati membri coinvolti di agire con urgenza e responsabilità nel superiore interesse dei bambini e portarli insieme alle loro madri nei propri paesi di origine.

L’Unicef continua a facilitare il coinvolgimento delle autorità locali, a sostenere la logistica del rimpatrio, a preparare i bambini e le loro madri a tornare a casa nei loro paesi d’origine e ad aiutare alcuni dei bambini a reintegrarsi.

Il tempo scorre per i bambini nel nord-est della Siria. Ogni giorno conta e ora è necessaria una maggiore azione collettiva.