La prestigiosa rivista americana Time ha inserito due giovani siriani tra le 100 persone più influenti del 2020, la giornalista e regista Waad al-Kateab e il fotografo forense e super testimone dei crimini del regime siriano chiamato Caesar. Una scelta particolarmente importante, che riconosce il grande valore di Waad e Caesar nel documentare, testimoniare e denunciare gli orrori della guerra in Siria.


Waad al Kateab, inserita da Time nella categoria Pioneers, poco più che ventenne, studentessa, moglie e madre ha preso una telecamera in mano per filmare in diretta i bombardamenti indiscriminati su Aleppo e la distruzione sistematica di case e ospedali. La regista ha dato voce ai civili che hanno subito l’orrore della guerra, una guerra raccontata in prima persona dalle strade della sua stessa città e dall’interno degli ospedali dove ogni giorno arrivavano decine di feriti e vittime civili. Nel 2016 il regime di Bashar al Assad e i suoi alleati hanno costretto Waad, il marito medico e gli ultimi abitanti di Aleppo Est all’esilio, dopo averli tenuti sotto assedio per mesi. L’unica alternativa sarebbe stata la morte. Waad, suo marito e la piccola Sama, nata sotto le bombe, hanno lasciato Halab, Aleppo, tra le lacrime. Quelle immagini dolorose e importanti girate in quattro anni e in parte diventate servizi giornalistici per prestigiose emittenti internazionali tra cui Channel 4, sono poi diventate un docufilm, For Sama. La pellicola ha ricevuto numerosi premi ed è stata candidata all’Oscar 2019. “Abbiamo osato sognare e non rinunceremo alla nostra dignità“, ha fatto scrivere Waad sul bellissimo abito con cui ha partecipato alla notte degli Oscar.

L’altro siriano, inserito invece nella categoria Leaders, è Caesar – questo il suo pseudonimo – fotografo forense che operava all’ospedale di Mezzeh, a Damasco immortalando le immagini dei corpi dei detenuti uccisi sotto tortura tra il 2011 e il 2013. Caesar è coraggiosamente riuscito a trafugare le immagini e fuggire dalla Siria e il suo archivio, dopo diverse valutazioni che ne hanno confermato l’autenticità, è diventato una delle prove più forti importanti dei crimini del regime di Bashar al Assad e del suo regime. Anche sulla base di quelle immagini e alla testimonianza di Caesar, nel 2019 è stato approvato il Caesar Syria Civilian Protection Act, un pacchetto contro al Assad e chiunque faccia affari con il suo regime. Trafugando quei documenti Caesar ha messo a rischio la sua vita, ma ha permesso alla comunità internazionale di riconoscere le responsabilità del regime di Assad per i crimini commessi contro il suo stesso popolo.

Il contributo di Waad e Caesar è stato fondamentale per far conoscere al mondo la tragedia vissuta per anni dai civili siriani, gli arresti arbitrari, le torture, i bombardamenti, l’assedio, le ingiustizie. Entrambi vivono in esilio, lontani dalla terra per la quale hanno rischiato la vita, impegnandosi a sostenere sulle loro stesse spalle la responsabilità di raccontare il dramma del popolo siriano. Il riconoscimento del settimanale Time è un’ulteriore conferma del grande valore di ciò che Waad e Caesar hanno fatto, ma al tempo stesso arriva quasi come un messaggio per i Siriani, come a dire che il mondo non si è dimenticato del tutto di loro.
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