Oltre 55mila fotografie scattate dalla polizia militare siriana tra il 2011 e il 2013 sono arrivate al Holocaust Memorial Museum a Washington, negli Usa. Immagini drammatiche di corpi seviziati, con evidenti segni di tortura e denutrizione esposte al pubblico americano in una mostra aperta dal 14 ottobre 2014*.
L’autore degli scatti, un ex soldato di Assad che ha disertato ed è fuggito dalla Siria ha raccontato la sua vita da aguzzino addetto alla documentazione delle brutalità che si commettono nelle segrete del regime. L’uomo, che ha rischiato la vita per portare all’estero tali documenti e fare la sua denuncia sulle brutalità del regime, è stato portato fin negli Stati Uniti, dove l’FBI ha raccolto la sua testimonianza lo scorso giugno; il materiale è stato sottoposto a controlli e verifiche per assicurarne l’autenticità. Esperti in diritto forense hanno ammesso che tale documentazione, insieme a quella raccolta in altre occasioni, un giorno servirà per incriminare il regime di Assad per crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
Sono oltre 250 mila le persone condotte nelle carceri del nizam negli ultimi tre anni per reati d’opinione; tra di loro molte donne e persino bambini. L’uso sistematico della tortura è una prassi per gli uomini al servizio della dinastia Assad. Da oltre un anno, come se non bastasse, il popolo siriano subisce le violenze e le atrocità anche per mano dei terroristi di Daesh/Isis, che quanto a barbarie non sono secondi a nessuno. La raccolta delle prove a loro carico costituisce un altro fronte di indagini che serviranno a incriminare i responsabili delle sevizie ai danni della popolazione siriana.
Per saperne di più visita: www.ushmm.org/syria
* Una mostra sulle torture del regime di Assad
Attenzione: +18 immagini drammatiche
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