9 gennaio 2014 – Tragitto tra Homs e Tadmor
Cosa accade in Siria? Cinque bambini sono morti in un rifugio lungo la strada tra Homs e Tadmor. Sono morti assiderati, morti dal freddo. Fuggivano con le loro famiglie dai bombardamenti; non essendoci corridoi umanitari per evacuare i civili, sono stati costretti a cercare riparo lungo il tragitto, ma le condizioni disumane a cui sono stati costretti durante la fuga hanno peggiorato le loro già precarie condizioni di salute. I bambini erano già stremati a causa delle privazioni a cui li ha costretti l’assedio; il freddo pungente è stato per loro fatele. La notizia è stata resa nota dal Syrian Network for Human Rights.
Una morte atroce, ancor più dolorosa perché ha colpito bambini, i più innocenti tra gli innocenti. Sono stati privati del diritto alla vita nella tranquillità delle loro case, sono stati condannati alla fame e agli stenti, hanno conosciuto la paura, il dolore, la sofferenza fisica e spicologica. Secondo i dati del National Coalition of Syrian Revolution and Opposition Forces, ogni 10 ore una persona in Siria muore di fame a causa dell’assedio, eppure nell’agenda della comunità internazionale la rottura dell’assedio non è considerato una priorità. Continueranno a morire soprattutto bambini e anziani, a Homs e in altre città, come nella periferia di Damasco, dove sorge il campo profughi palestinese di Al Yarmouk, bombardato pesantemente dalle milizie governative e ora sotto un assedio terribile, che ha già provocato numerose vittime.
Non si può rimanere indifferenti di fronte a queste atrocità.
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