Quando arrivo a Molenbeek come inviata di Panorama, nel quartiere dove sono nati e dove si sono nascosti i terroristi delle stragi di Parigi e Bruxelles, piove abbondantemente. È mattino presto e c’è poca gente in giro. La prima persona con cui parlo è una donna. Ha paura per i suoi figli che crescono in quel quartiere. L’ultimo a raccontarmi le sue angosce e il suo dolore è un barista, che vorrebbe chiudere e andare via, ma non saprebbe di cosa vivere.
Pochi giorni non bastano per sciogliere il bandolo della matassa e capire tutte le dinamiche che portano un giovane nato e cresciuto in Europa a diventare terrorista, ma camminare in quelle strade, ascoltare quella gente, cogliere e interpretare gli sguardi, i gesti, i silenzi mi ha aiutata ad approfondire una realtà complessa e tristemente attuale.
Qui il reportage completo: Molenbeek, nella tana dei terroristi pubblicato sul sito di Panorama.
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