Allo staff del quotidiano americano New York Times è andato il prestigioso Pulitzer Prize 2020 per l’international reporting. Nella motivazione si esalta la capacità di realizzazione di reportage su questioni internazionali, utilizzando diversi mezzi, oltre ai rischi affrontati esponendosi contro il regime russo.
“For a distinguished example of reporting on international affairs, using any available journalistic tool, Fifteen thousand dollars ($15,000). For a set of enthralling stories, reported at great risk, exposing the predations of Vladimir Putin’s regime”.
Tra gli otto lavori selezionati, ben due sono dedicati alla Siria. Il primo, pubblicato il 13 ottobre, è di Evan Hill e Christian Triebert ed è intitolato “Russia Bombed Four Syrian Hospitals. We Have Proof”. Attraverso le registrazioni video e audio dei velivoli militari viene per la prima volta rivelato come l’aviazione russa abbia deliberatamente colpito ospedali in Siria.
Il secondo reportage, intitolato “‘Sent Candy’: Cockpit Tapes Show Russian Pilots Bombing Syrian Civilians“documenta attraverso le registrazioni della scatole nere i bombardamenti dei piloti russi contro i civili, che la scorsa estate hanno ucciso decine di persone. Il reportage è firmato da Evan Hill, Christiaan Triebert, Dmitriy Khavin, Malachy Browne e David Botti ed è stato pubblicato il 1 dicembre 2019.
Si tratta di una scelta molto importante, di forte denuncia, che mira a far emergere i crimini commessi contro i civili siriani da parte dell’aviazione russa, ribaltando così la narrazione propagandistica dei regimi di Mosca e Damasco. L’ennesima prova che in Siria si sono consumati crimini contro l’umanità.
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