Aleppo, ucciso il giornalista Mohamed Said

Mohamed Said 29 ottobre 201329 ottobre 2013

Mohamed Said, venticinquenne giornalista corrispondente prima di Orient News e recentemente di Al Arabiya è stato ucciso oggi mentre stava effettuando un servizio a Hreitan, provincia di Aleppo.

Secondo i testimoni si è trattato di un’esecuzione in piena regola: Mohamed è stato avvicinato da alcuni uomini armati, che gli hanno sparato tre colpi, di cui uno in testa. Il collega è morto sul colpo. E’ morto nella sua città natale, una città che ha amato fino alla fine, scegliendo di restare lì e prestare la sua opera con coraggio, nonostante gli innumerevoli pericoli.

Mohamed era già stato preso di mira per i suoi servizi che, con umanità e puntualità, documentavano il dramma dei civili siriani dalle città bombardate, in particolare Aleppo, denunciando le violenze del regime. Recentemente era stato vittima di un sequestro e, al momento del rilascio, aveva dichiarato che, piuttosto che finire prigioniero, preferiva morire.

Mohamed Said è morto per raccontare la Siria, è morto sul lavoro; l’ennesima vittima tra gli operatori dell’informazione che ha sacrificato la sua vita per rompere il muro del silenzio e omertà che avvolge il genocidio che si sta consumando in Siria.  Sono ormai centinaia i giornalisti, fotografi, citizen reporter e registi che hanno perso la vita dall’inizio del conflitto.

Il viso pulito, i racconti concitati, le interviste alla gente comune: Mohamed ha raccontato fino alla fine la guerra degli ultimi e lo ha fatto con umiltà e dedizione. Ha onorato la nostra professione, tanto umiliata e ferita dal giornalismo di propaganda.

Onore a te caro collega, caro martire.

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