Quando arriverà l’inverno, dovremo tagliare loro i capelli

DSCN1114Dal mio viaggio in Siria

“Con l’arrivo dell’inverno dovremo tagliare i capelli di tutte le bimbe. Anche noi li abbiamo accorciati. Nessuno racconterà mai che questa azme, crisi, ci ha rubato anche la nostra femminilità”.

A guardare la dolcezza dei tratti del suo viso potrei giurare che mai nulla e nessuno potrà rubare la femminilità di Nesreen, ma il dolore che trapela dal suo sguardo e dalle sue parole è una denuncia sussurrata che racconta tanta sofferenza. Ha 23 anni e una figlia di 2; tira fuori da un sacco di stoffa un quaderno da cui estrae una foto: guarda com’ero, sospira. E’ una foto nuziale e Nesreen ha capelli lunghissimi semi raccolti da un fermaglio luminoso. Si sfila il hijiab, il velo, e mi mostra i suoi capelli, che le arrivano appena sotto le orecchie. E’ ugualmente bellissima, ma lei si sente privata di qualcosa che le apparteneva, che la rappresentava, che la faceva sentire donna: i suoi capelli lunghi.

Mi mostra una bombola di gas piccolina, come quelle che si portano ai campeggi per fare il caffè. Ma lì siamo tra le mura di un vecchio magazzino e quella bombola è il fornello con cui Nesreen cucina e su cui fa scaldare l’acqua del pozzo per lavarsi e lavare sua figlia. “Vedi, il regime ci ha riportati all’età della pietra, dimmi se questa è vita, se gli essere umani possono resistere così. Non abbiamo acqua corrente, non c’è riscaldamento, né energia elettrica. Quando ci laviamo i capelli dobbiamo strizzarli per asciugarli, anche chi avesse un phon non può azionarlo perché non c’è corrente. Molte bimbe hanno preso i pidocchi nei rifugi. Sono più di due anni che ci tagliamo i capelli per evitare ulteriori problemi. Le bimbe piangono disperate ogni volta; piangiamo anche noi, ma non davanti a loro. So che non importa niente a nessuno di questo, né a bashar, né a obama, nè all’Onu. Però le loro mogli, le loro figlie, sono tutte ben curate. Noi viviamo come topi nei rifugi e oltre ad averci rubato le nostre vite, le nostre speranze, ci stanno annullando come donne”.

 

 

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